Tra castelli e formaggi: cicloturismo in Val d’Ayas

Siccome non mi basta umiliarmi in territorio piemontese a cavallo della mia fiammante bici elettrica, tanto odiata dai ciclisti livello PRO, ogni tanto emigro in regioni limitrofe (ma non solo), per tracciare sempre nuovi itinerari di cicloturismo umile. Dopo aver percorso le bellissime piste ciclabili del Carso, dopo essere quasi morta nelle interessanti salite della città di Trieste e, infine, dopo aver sfidato il territorio lombardo sulla pista ciclabile della Val Brembana, dal Piemonte ho sconfinato in una delle regioni “gioielline” d’Italia, famosa per le sue montagne, la fontina e gli zoccoli di legno: si tratta della la Valle d’Aosta, che ci guarda con quel disprezzo tipico delle regioni autonome bilingue che hanno capito tutto dalla vita.

Obiettivamente, la Valle d’Aosta ha capito quasi tutto davvero e ha saputo sfruttare le sue potenzialità paesaggistiche e naturalistiche per attirare diversi tipi di turista, da coloro che praticano sport seriamente, alle persone che deambulano a malapena.
A proposito di sportivi di basso profilo, di cui presuntuosamente mi posso ritenere ambasciatrice, ho potuto constatare che la Val d’Ayas offre tantissimi itinerari percorribili a piedi e in bicicletta.

Questa valle, che è velocemente raggiungibile da Ivrea o anche da Torino grazie a una delle autostrade più care d’Italia, si trova ai piedi del gruppo del Monte Rosa ed è attraversata dal torrente Evançon, affluente della Dora Baltea. Qui si trovano i Rû Courtaud e Rû d’Arlaz , due dei canali artificiali che sono tipici della regione.
In questa zona, come le altre attorno al massiccio del Monte Rosa, si sono stabilite intorno al XII-XIII secolo le popolazioni Walser (di origine germanica), di cui ci sono chiari riferimenti culturali a partire dalle tipiche abitazioni costruite in legno o pietra.
A proposito di case tipiche, in quest’area si trovano anche i rascard, costruzioni sostenute da “pilastrini” di legno a forma di fungo; infatti un tempo servivano per conservare i cereali e quindi roditori e umidità costituivano un pericolo per il raccolto.

Terminata la parentesi culturale, di seguito illustrerò gli itinerari di cicloturismo umile che ho percorso in sella alla mia e-bike (alla faccia dei veri ciclisti). Sotto una breve descrizione troverete i dettagli dei percorsi con la possibilità di scaricare la traccia.

COLLE DE JOUX E TZECORE. Il colle de Joux, da Brusson, è uno dei più semplici da scalare in bicicletta ed è anche molto panoramico, poiché dalla sua cima si può ammirare tutta la valle principale fino al Monte Bianco. Dalla sommità è possibile fare una deviazione attraverso la strada forestale che conduce al Rû Courtaud, per raggiungere un punto panoramico sulla Valle d’Ayas. Tornando indietro sulla via principale, si imbocca una strada non asfaltata a mezzacosta, che porta al paese Sommarese, dal quale si risale al Colle dello Tzecore. Superato il colle si scende verso Challand Saint-Anselme; prima di arrivare al centro abitato si prende una strada che costeggia il Rû d’Arlaz, che dolcemente risale la valle. A questo punto bisogna avere le forze per tornare al punto di partenza (Brusson) e concludere in bellezza con due rampette spaccagambe.

COLLE DE JOUX E TZECORE
KM: 29 circa
DISLIVELLO: + 700 m
PUNTO DI PARTENZA e DI ARRIVO: Brusson
TIPO DI TRACCIATO: asfalto, sterrato semplice
SCARICA LA TRACCIA DEL GIRO: https://www.wikiloc.com/ebike-trails/col-de-joux-e-tzecore-111414851
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VAL D’AYAS. Questo itinerario risale la valle sulla destra orografica del torrente Evançon toccando i principali centri abitati della stessa. Da Brusson si raggiunge Extrepieraz percorrendo quelle che di inverno sono piste da fondo. Raggiunti i suoi campeggi, si procede in salita vera raggiungendo uno degli alpeggi più panoramici della zona, Crepin.
Da lì si attraversa il bosco di Praz Charbon e, imboccando una strada asfaltata panoramica, si raggiunge nell’ordine Lignod, Antagnod e Champoluc. Costeggiando il fiume si arriva infine all’ultimo paese della valle, Saint Jacques des Allemands per poi ritornare a Brusson dalla strada principale.

VAL D’AYAS
KM: 35 circa
DISLIVELLO: +740 m.
PUNTO DI PARTENZA e DI ARRIVO: Brusson
TIPO DI TRACCIATO: asfalto, sterrato semplice
TRACCIA DEL NOSTRO GIRO: https://www.wikiloc.com/ebike-trails/cicloturismo-in-val-dayas-111414904
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CASTELLO DI GRAINES. Dai pratoni di Brusson si imbocca una strada sterrata che costeggia al Rû d’Arlaz, arrivando a Challand Saint-Anselme. Da qui si scende ancora verso Challand Saint-Victor, svoltando a sinistra per Tollegnaz. Dopodiché si risale la valle fino ad Allesaz, si imbocca il sentiero lungo il fiume (che fa parte del percorso di gara del Monte Rosa Prestige) e si raggiunge Arcesaz. Si risale quindi fino al castello, dove conviene legare la bici prima di intraprendere a piedi la breve e dura salita. Il castello di Graines è uno dei più antichi della Valle d’Aosta (risale al 515 d.C) e regala una bella vista panoramica sulla vallata.

CASTELLO DI GRAINES
KM: 23 circa
DISLIVELLO: +570 m.
PUNTO DI PARTENZA e DI ARRIVO: Brusson
TIPO DI TRACCIATO: asfalto, sterrato semplice
TRACCIA DEL NOSTRO GIRO: https://www.wikiloc.com/ebike-trails/cicloturismo-al-castello-di-graines-111414679
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Concludo questo viaggio su due ruote precisando che il vero ciclista-schiappa non può essere indifferente alla gastronomia locale, quindi tra una tappa e l’altra è d’obbligo sostare nelle diverse fromagerie per degustare prodotti tipici quali il famoso lardo di Arnad, la fontina, il fromazdo e le svariate tipologie di toma. Con queste delizie che scorrono nelle vene, si pedala peggio ma più felici!

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