Remando verso cale nascoste: come Enea nel mare Cilento

Alert! Questo articolo apparteneva a un mio vecchio blog, pertanto le informazioni che trovate potrebbero non essere aggiornate in quanto queste escursioni risalgono a qualche annetto fa.

Il Cilento se ne resta in disparte, quasi in silenzio, nel sud della Campania. Al contrario di altre bellissime zone balneari in Italia, come per l’appunto quelle della Costiera Amalfitana di cui ho parlato nei precedenti articoli, non fa clamore e si sta salvando dal turismo di massa internazionale.

Eppure il Cilento è una vera meraviglia.
Non a caso questa subregione della provincia di Salerno è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Non a caso queste terre hanno ispirato le narrazioni di scrittori e poeti, a partire dai greci e dai romani che hanno scelto il Cilento come ambientazione dei loro miti. Il più famoso è proprio quello legato all’Odissea; pare infatti che la famosa isola delle sirene di Ulisse fosse proprio l’isoletta di fronte a Punta Licosa.

Inseguendo l’atmosfera creata da questi miti, facciamo tappa a Palinuro e Marina di Camerota, due conosciute località della costa, e ci mettiamo alla ricerca degli angoli di paradiso che questa zona ci offre.

Palinuro e il suo Arco Naturale. Il nome di questa cittadina arriva per l’appunto dalla penna di Virgilio e il suo poema “Eneide”. Palinuro era il nocchiero di Enea che, diciamolo, fece una brutta fine. Mentre la flotta navigava proprio di fronte al tratto di terra che oggi conosciamo come Cilento, Palinuro si addormentò e cadde in mare. Vi restò naufrago tre giorni, prima di toccare terra ed essere ucciso barbaramente dalla popolazione locale. Così si soddisfò il desiderio di Nettuno, che in cambio di una vittima avrebbe protetto la flotta durante il viaggio.

La spiaggia più vicina al centro di Palinuro è quella ai piedi di un maestoso arco naturale. La balneazione e la sosta su questo tratto di spiaggia sarebbe vietato per motivi di sicurezza. Sembra infatti che qualche volta pezzi di roccia franino con il rischio di colpire mortalmente qualcuno e nessuno si è ancora preoccupato di mettere la zona in sicurezza. Solo un cartello e una recinzione facilmente scavalcabile mettono in guardia i bagnanti dal pericolo.
In realtà nessuno rispetta questo divieto, di conseguenza non lo abbiamo fatto neanche noi.

Per raggiungere questa suggestiva spiaggia bisogna arrivare fino alla foce del fiume Mingardo seguendo semplicemente le indicazioni che portano all’Arco Naturale. Anche le altre spiagge limitrofe non sono niente male e aspettare il tramonto sul bagnasciuga che si affaccia su un piccolo isolotto è assolutamente consigliato.

Baia del buon dormire. La vera perla nascosta di Palinuro è la Baia del Buon Dormire, una piccola cala di sabbia fine e dorata, incastonata tra la scogliera e con un mare color smeraldo.
Purtroppo l’accesso via terra è stato “privatizzato” da un Residence, rendendo questa spiaggia privilegio di pochi.
Essendo il sentiero chiuso dalla proprietà privata, come altri temerari esploratori, non ci siamo dati per vinti e abbiamo escogitato un altro modo per raggiungerla.

Dalla spiaggia della Marinella a Palinuro (la quale tra l’altro è comunque molto bella) abbiamo affittato una canoa. Con zaino in spalla abbiamo remato per diversi minuti nelle acque cristalline, fino a “girare l’angolo” della parete di roccia che divide la spiaggia normale dalla caletta. Ed eccoci nella baia, che si affaccia sullo scoglio del Coniglio.

(Quando arriverete trionfanti e fieri con la vostra canoa o il vostro pedalò, probabilmente i clienti dell’Hotel vi guarderanno storto da sotto l’ombrellone).

Un’altra alternativa è quella di affidarsi ai servizi di navetta delle barche a motore per turisti, ma noi siamo contrari all’utilizzo di questo tipo di mezzi perché riteniamo siano inquinanti ed invasivi.

A questo punto, parcheggiato il bolide e indossate le scarpine da roccia (compagne fedeli dei nostri viaggi) ci si può godere al meglio le acque cristalline della Baia del Buon Dormire.

La prossima tappa del nostro viaggio all’insegna dei racconti epici ci spinge più a sud, in una delle cale più belle d’Italia, che questa volta abbiamo raggiunto…a piedi!

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[N.B. Le foto di questo articolo sono state scattate da M. Cucciniello]

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