Eccoci giunti alla terza tappa del viaggio in Costiera Amalfitana.
Dopo avere scoperto il più suggestivo fiordo presente in Italia e dopo esserci addentrati nella natura magica della Valle delle Ferriere di Amalfi, ci dirigiamo verso Sorrento perché anche questo gioiellino ha le sue storie nascoste da svelarci!
Facciamo un bel tuffo nella leggenda, sospesi tra fantasia e realtà, immergendoci in un luogo nascosto nella natura: i Bagni della Regina Giovanna.
Si tratta di una vera e propria piscina naturale circondata dalla scogliera. L’acqua è color smeraldo e un arco naturale fa scorgere il mare aperto dal quale resta protetta.
Il nome di questo luogo deriva da Giovanna d’Angiò, regina di Napoli, la quale, si dice, venisse in villeggiatura in questa zona tra il 1371 e il 1435. Pare che la regina si concedesse dei bagni con i suoi giovani amanti proprio in questo luogo, perché la conformazione naturale della conca circondata dalle rocce la teneva lontana da sguardi indiscreti. Che fine facessero gli amanti non ci è dato saperlo, ma pare che qualcuno, una volta saziata la vorace sovrana, si ritrovasse e volare giù dalla scogliera.



A parte questo dettaglio macabro di dubbia veridicità, possiamo assicurare che i Bagni della Regina Giovanna sono davvero uno spettacolo naturale che vi daranno la possibilità di fare un bagno “da regina”.
Raggiungere i Bagni della Regina Giovanna non è per niente impegnativo. Bisogna recarsi sul promontorio di Punta Capo a Sorrento e intraprendere un sentiero che conduce a una scogliera a picco sul mare, dove tra l’altro si trova anche un sito archeologico e i resti di un’antica villa romana, Villa di Pollio Felice. Si tratta di una passeggiata di una ventina di minuti al termine della quale una scalinata vi farà raggiungere questo splendido specchio d’acqua circondato dalla roccia e dalla vegetazione.
Vivamente consigliato l’utilizzo di scarpe comode per raggiungere la meta e ciabatte da roccia per nuotare, poiché il fondo è roccioso. Inoltre, se vi munite di maschera e occhialini, potrete esplorare i meravigliosi fondali!
Ovviamente i mesi migliori per esplorare questa zona sono giugno e settembre, perché nei mesi centrali dell’estate la situazione potrebbe essere molto affollata!

A Sorrento esiste un altro tesoro nascosto da scoprire: il Vallone dei Mulini. Quest’ultimo è il meglio conservato dei cinque valloni che solcano la penisola sorrentina. Lo scorcio che ci regala dalla città è talmente suggestivo da guadagnarsi la top 10 tra i luoghi abbandonati più belli e curiosi al mondo. Il nome arriva appunto da un vecchio mulino che veniva utilizzato per la macinazione del grano e che progressivamente è caduto in disuso e infine abbandonato.
Una volta andato via l’uomo, la natura ha preso il sopravvento inglobando le mura dell’antica costruzione e trasformando la zona in una specie di giungla di impossibile accesso. Il fascino sta tutto lì, ancora una volta, nella natura che si impossessa del passato.
Sicuramente vi chiederete come è possibile vederlo. Beh, sporgendosi dall’alto in un punto ben preciso di Sorrento.
Come nel caso del Fiordo di Furore, il vallone è lì sotto al vostro naso ma se non sapete della sua esistenza o siete distratti ve lo potreste perdere. Come vederlo? Andate in via Fuorimura e sporgetevi dalla ringhiera. Se non trovate l’esatto punto chiedete ai passanti!
Si conclude qui la trilogia del mio viaggio in Costiera Amalfitana, dove ho imparato che anche le mete turistiche più conosciute riescono a mantenere il fascino di un territorio da scoprire, a volte camminando, a volte semplicemente fermandosi un attimo ad osservare.
Per gli amanti del “turismo lento” questo territorio offre davvero una vasta scelta di sentieri e percorsi escursionistici tra mare e colline.
[N.B. Le belle foto di questo articolo sono state scattate da M. Cucciniello]
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