Di falsari e pellegrini, un trekking a picco sul Mar Ligure

La Liguria non è solo estate, spiagge pietrose e strette, code sull’Aurelia e ristoratori imbruttiti. C’è tutto un territorio da scoprire che varia da un capo all’altro della regione. E’ un dedalo di percorsi da fare a piedi o in bici, a cavallo tra monti e mare.

Avevo già raccontato di uno dei trekking più particolari e panoramici della riviera ligure, ovvero quello che da Camogli porta all’abbazia di San Fruttuoso
Adesso spostiamoci nella provincia di Savona, la mia terra natia, che sto riscoprendo in veste nuova solo recentemente.

Indubbiamente, l’itinerario più conosciuto in questa zona è quello che collega due antichi borghi marinari, Varigotti e Noli. Le scogliere di Capo Noli infatti sono forse l’angolo più suggestivo e panoramico della provincia savonese.
I due abitati, prima della costruzione della moderna via Aurelia, erano collegati solo da una mulattiera che attraversa le ripide pareti del Malpasso e si addentra tra uliveti e la rigogliosa vegetazione mediterranea.

Questa mulattiera è ancora percorribile e regala agli amanti delle escursioni un itinerario sul mare con diversi scorci mozzafiato. Si può percorrere da Varigotti a Noli (o viceversa) attraverso il Sentiero del Pellegrino e la Passeggiata Dantesca, visitando la Grotta dei Falsari e approfittandone per perdersi, se non siete del luogo, tra i caruggi di questi due paesini che sue due vere e proprie perle della costa ligure.
Il percorso è lungo circa 5km, solo andata.

Se invece si vuole fare un giro ad anello, una soluzione può essere quella che descrivo in questo articolo, al fondo del quale trovate in breve i dati tecnici e qualche consiglio.

Si parte! A Varigotti il sentiero parte in Via Strada Vecchia, si percorre una scalinata sulla sinistra e si imbocca il Sentiero del Pellegrino (il nome è dovuto al fatto che lungo il sentiero si incontrano diverse chiesette antiche) che ci dà il benvenuto con una ripida salita.

In circa 15 minuti si incontra un bivio che porta alla Chiesa di San Lorenzo, abbazia benedettina del XIII secolo, che costituisce una piccola deviazione dal percorso principale (consiglio di farla a inizio percorso, quando si hanno ancora le energie).
Dopo la visita alla chiesetta, si prosegue sul percorso principale. Con orrore ci siamo inerpicati per gli ostili sentieri liguri, ricchi di rocce e radici, che ne fanno la patria di ciclisti con istinti suicidi.

Proseguendo sul Sentiero del Pellegrino, segnalato con una X rossa, si raggiunge il Mausoleo di Giuseppe Cerisola. Era uomo di mare nativo di Varigotti, fatto prigioniero dagli inglesi durante la seconda guerra mondiale e portato in Australia nei campi di lavoro. Il luogo è riconoscibile grazie muretto colorato e decorato a tema marinaresco. Al ritorno nella sua terra natia, dopo 30 anni, Cerisola creò quest’opera in memoria delle persone che aveva salvato in mare, tra cui una salvata dall’annegamento nel 1976 proprio a Varigotti.

Sul sentiero ciottoloso si scorge una scritta in inglese: “When the going gets tough,
the tough get going“, traducibile in italiano con l’espressione “Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”. La citazione si abbina bene al tipo di tracciato che si incontra.

Il primo tratto di questo anello è infatti il più ripido e duro, da percorrere con scarpe adeguate e facendo molta attenzione, soprattutto in fase di discesa o se il terreno è bagnato.

Andando avanti verso Noli si arriva alla Torre delle Streghe, situata proprio sopra la popolare spiaggia del Malpasso, in estate invasa da miriade di turisti attratti dalla location suggestiva e dal mare color smeraldo. Suddetta torre fu costruita alla fine del 1500 per evitare gli sconfinamenti del territorio di Varigotti in quello di Noli; il suo nome fu dato per deridere le donne di Varigotti…una sorta di battuta maschilista in chiave medioevale.

Riprendendo il sentiero principale, poco dopo la torre, si arriva a un promontorio dal quale si può godere di un bellissimo panorama sulla falesia di Punta Crena, le colline e il mare. Poco più avanti c’è un altro punto panoramico e poi si supera il bivio per le Manie, tenendosi sulla destra. Stranamente è tutto ben segnalato.

Si procede dunque lungo la discesa (in zona Semaforo di Capo Noli) che conduce alla deviazione per visitare la spettacolare Grotta dei Falsari, antro a picco sul mare.
Apro una parentesi sul Semaforo di Capo Noli….Ho sempre pensato che questa zona si chiamasse così perché in prossimità del semaforo sull’Aurelia dove spesso ci sono lavori in corso per impedire che la parete rocciosa e la strada venga giù. In realtà con il termine “semaforo” si intende una specie di avamposto che in epoca napoleonica aveva lo scopo di controllare il traffico navale e dare l’allarme in caso di attacco della flotta inglese.

La tappa alla Grotta dei Falsari è assolutamente consigliata, in quanto si tratta del punto più particolare dell’itinerario. Qui però il sentiero scende ripido e si fa più impervio, richiedendo qualche dote ginnica. E’ comunque dotato di corde per evitare di scivolare. Un cartello all’inizio della deviazione suggerisce di non indossare tacchi. In Liguria c’è una certa tendenza a intraprendere cammini in infradito, solo perché la vicinanza del mare fa pensare che sia tutto più facile.

La Grotta dei Falsari, detta anche Grotta dei Briganti, è chiamata così perché si narra che fosse sede di traffici di contrabbandieri che custodivano lì la propria merce. La grotta si presenta con un’apertura a picco sul mare, attraverso la quale si può entrare per ammirare il panorama e, se non c’è molto traffico umano, fermarsi per una pausa pranzo da “ciao poveri”. All’interno della grotta si possono notare dei muretti a secco; pare che fossero usati come punto di controllo dai soldati durante la guerra.

Un’alternativa per una pausa pranzo panoramica si trova poco distante della grotta, sulla stessa via che si percorre per arrivarci.

Risalendo sul sentiero principale e proseguendo verso Noli si raggiungono i resti, inghiottiti dal bosco, dell’eremo del Capitano D’Albertis, un viaggiatore (ma anche navigatore, scrittore, etnologo e filantropo) di fine ‘800, proprietario dell’omonimo Castello (ora museo) a Genova e il rudere della Chiesa di Santa Margherita.

A questo punto si deve decidere se proseguire sul sentiero della Passeggiata Dantesca (il nome si riferisce al passaggio di Dante attraverso il territorio della Repubblica marinara di Noli, menzionata dal poeta nel canto IV del Purgatorio) e raggiungere Noli, oppure chiudere il giro con un anello.

Vista la mia scarsa memoria e senso dell’ orientamento, non so dare una descrizione molto precisa di questa seconda parte di itinerario (consiglio quindi di scaricare la traccia del percorso). Di certo si prosegue lungo la Passeggiata Dantesca verso Noli, godendo tra l’altro del bel paesaggio sul golfo e il castello. A un certo punto, dopo aver passato i resti della chiesa di San Lazzaro, sulla sinistra si scorge un cartello che indica il “Sentiero Amico” che porta a San Michele. Ci si accorge subito che il sentiero tanto amico non è, perché sale su bello dritto senza pietà e sembra non finire mai! Siamo nel mezzo del bosco, circondati dalla folta vegetazione mediterranea. Sicuramente il percorso sul mare è più panoramico, ma a me piace chiudere i giri ad anello per scoprire anche altri sentieri.

Quando il “sentiero amico per modo di dire” finalmente incontra un bivio, bisogna proseguire verso sinistra (direzione costa), imboccare poi quella che si chiama Strada del Semaforo di Capo Noli e a un certo punto svoltare e riscendere verso il mare, per riprendere il sentiero che si era percorso all’andata e che quindi è facilmente riconoscibile. Essendo in direzione contraria, tutto quel fantastico rock garden incontrato in salita all’andata, si trasforma in una ripida discesa abbastanza “scalinata” e scivolosa.

Tornati su Varigotti, se le caviglie e le ginocchia ancora reggono, si può fare ancora una tappa sul promontorio di Punta Crena, dal quale si gode di una vista stupenda, oppure andare a bagnare i piedi in mare…Perché un lato positivo del camminare in Liguria è che spesso l’escursione finisce in spiaggia.

Anello Sentiero del Pellegrino e Passeggiata Dantesca
KM: circa 11km a/r
DISLIVELLO: circa 750 m.
DIFFICOLTA’: E
TRACCIATO: in alcune parti roccioso e sdrucciolevole
PUNTO DI PARTENZA e DI ARRIVO: Varigotti, Strada Vecchia
SCARICA LA TRACCIA DEL GIRO SU WIKILOK, STRAVA , KOMOOT o FATMAP

CONSIGLI UTILI:
– Periodo consigliato: sconsigliato nella stagione estiva a causa dell’esposizione al sole;
– Portare acqua e cibo, non ci sono punti di ristoro o fontane;
– Indossare scarpe da trekking (no sneakers, infradito e tacchi);
– Parcheggio comodo e gratuito sia a Varigotti che a Noli, nella stagione invernale (in estate si paga);
-Punto di partenza raggiungibile anche con i mezzi (la linea di autobus che sull’Aurelia ferma sia a Noli che a Varigotti).

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