[N.B. Questo viaggio è stato fatto prima che esistesse il Covid]
La vera meraviglia della costa orientale della Sardegna, a mio parere, è il Golfo di Orosei. Insieme al massiccio del Gennargentu, è un paradiso naturalistico protetto, tra mare, montagna e inaccessibili scogliere. E’ una meta ideale per chi ama il trekking e le escursioni in mountain bike, ma anche per i meno temerari che vogliono godersi un po’ di mare.
In estate il must have della costa orientale sarda, di cui avevo già parlato nel precedente articolo, è di certo il tour del golfo e delle sue cale, accessibili attraverso sentieri molto impegnativi o via mare. Se non si possiede un’imbarcazione privata, ci si può affidare alle diverse agenzie che propongono gite di tipi diversi.
La più classica, ed economica, è quella sui “barconi turistici”, che consiglierei solo alle persone che si sentono a proprio agio con la musica da villaggio vacanze, tanto entusiasmo e che sopportano di viaggiare in compagnia di tanti altri visitatori.
Un’altra alternativa è il giro in gommone, da circa 6 posti, che dà maggior intimità e flessibilità di movimento. Alcune agenzie organizzano i gruppi, ma specialmente in alta stagione è necessario prenotare con diversi giorni di anticipo.

Non essendo stati abbastanza organizzati, io e il mio compagno di viaggio non abbiamo trovato posto e, prima di rassegnarci ad affittare un gommone da soli (soluzione per niente economica), abbiamo tentato di abbordare turisti che trovavamo in giro per La Caletta: gli proponevamo il tour con una capacità persuasiva di un venditore di materassi, tentando di convincerli ad affittare insieme a noi un gommone per dividere i costi. Ma ovviamente abbiamo fallito.
Dirigendoci quindi i fino a Cala Gonnone, abbiamo provato a trattare sul prezzo nei diversi chioschi del porticciolo, puntando sul fatto che fosse già pomeriggio, ma non siamo riusciti a ottenere sconti purtroppo. Nonostante questo, a distanza di tempo, posso dire che la bellezza e unicità del luogo valgono il prezzo del biglietto. Comunque non fate come noi, partite per il golfo al mattino, perché è grande e non vale la pena visitarlo con la fretta.
In ogni caso, le cale che è possibile esplorare sono tante ed è necessario quindi fare una selezione preliminare per decidere dove gettare l’àncora. Di seguito scoprirete dove abbiamo deciso di gettarla noi.

Cala Luna. E’ la prima cala che abbiamo trovato lungo il nostro viaggio via mare. La spiaggia è incorniciata da ripide pareti di roccia e la sua caratteristica principale sono le grotte che si trovano lungo la costa nelle quali si può entrare per ripararsi dal sole. Come le altre cale, è raggiungibile anche via terra, attraverso un sentiero per escursionisti esperti con qualche tendenza al masochismo.
Piscine di Venere. Ecco, questo tratto di costa per me vale il prezzo del viaggio. Superata l’ingresso della Grotta del Fico, a poca distanza dalla selvaggia cala Birola, si trova questo angolo di paradiso dal mare lucente. Dalle bianche rocce calcaree, tra le quali è incastonata questa piscina naturale, spuntano sorgenti di acqua dolce. Ormeggiato il gommone, abbiamo fatto in questo punto una lunga pausa, sedendoci sulle rocce e ammirando le sfumature incredibili del mare.
Cala Marilu. Questa cala è sovrastata da un’imponente parete di roccia che cade a picco sul mare. La spiaggia è conosciuta anche come is pùligi de nie (le pulci di neve), a causa della forma dei sassolini tondi e rosa. Le foto non riescono a rendere la bellezza di questa cala e i colori del mare. E’ altamente consigliato ormeggiare e scendere sulla terraferma per bere qualcosa di fresco nel chioschetto della spiaggia.
Cala Goloritzé. Cala Goloritzé si riconosce da lontano, con la sua roccia a forma di guglia (alta 143 metri) che si erge sopra la spiaggia, quasi come fosse una cattedrale naturale. La montagna e la vegetazione fanno da sfondo a questo tratto di mare dalla trasparenza incredibile. L’acqua è talmente limpida che le barche sembrano essere sospese nell’aria, perché sul fondo di vede la loro ombra.
Dopo aver esplorato la costa est, cambiamo la rotta del nostro road trip e ci inoltriamo nell’entroterra sardo, lontani dal turismo di massa. Il racconto di questa esperienza bucolica lo troverete nel prossimo articolo!
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