Sardegna orientale, dove il sole nasce dal mare

Dopo i primi due giorni passati a farci schiaffeggiare dal vento a Palau e sull’isola di Caprera, abbiamo proseguito il nostro road trip sardo verso sud, seguendo la costa orientale della Sardegna.

Il nostro punto base è stato un alloggio situato a La Caletta, un piccolo paese sul mare in una posizione strategica per visitare le più belle spiagge della zona. E’ qui che abbiamo avuto il primo incontro amichevole con la fauna locale: Aligi, il nostro host Air Bnb.
Aligi è un giovane pianista sardo che, dopo anni passati in terra d’Irlanda, ha deciso di tornare alle proprie origini e avviare un’attività di ricezione turistica per potersi ricostruire una vita in patria. Dal nord del mondo si è portato dietro un fantastico humor inglese, una propensione al “social distancing” (non è il classico uomo espansivo del sud, per intenderci) e la preferenza per le basse temperature (per questo la casa era piena zeppa di condizionatori al massimo della potenza); del “lato latino” invece ha conservato l’animo da massaia di casa ospitale e precisa, che stira e cucina (ascoltando però musica in cuffia). Normalmente non faccio pubblicità, ma siamo diventati buoni amici…se passate da La Caletta, chiedetemi il contatto.

Bando alle ciance…Alla faccia delle vacanze immobili, ecco i luoghi meravigliosi che abbiamo scoperto girovagando per la costa nord-orientale sarda!

Tavolara e cala Brandinchi. L’isola Tavolara è una vera e propria montagna di calcare e granito che spunta dal mare. L’ho vista da lontano all’alba, momento del giorno che normalmente non riesco a fare esistere nella mia vita (a meno che non debba andare a lavoro), perché il mio compagno di viaggio ha fatto un’immersione proprio in questa zona. Devo dire che il panorama ha ripagato la fatica di svegliarsi prima del sole. Mentre osservavo la sagoma dell’isola in controluce, intorno a me un gruppo di persone faceva yoga, altre correvano e io…degustavo un cornetto per colazione. Il mio corpo non può vivere prima che il sole sia ben alto nel cielo. Non immaginavo che all’alba ci potesse essere tutta questa vita.

Poco lontano da qui si trova un’altra famosissima spiaggia, cala Brandinchi, una specie di piscina ricolma di turisti (quella zona di Sardegna è altamente frequentata), dove ci si può tuffare ammirando da lontano la Tavolara. Separata da un sentiero in mezzo agli arbusti e ai rovi, si trova un’altra spiaggia, a mio parere meno suggestiva ma meno affollata. Sulla mappa sembrano vicine, ma il sentiero ve lo sconsiglio sinceramente (piuttosto tornate al parcheggione e seguite i cartelli che indicano un percorso più agevole), perché ne siamo usciti sudati, disidratati e con qualche ferita da battaglia con la vegetazione.

Oasi di Bidderosa. L’oasi di Bidderosa è, come dice il nome, un’oasi, un paradiso naturale protetto. Siamo a nord del Golfo di Orosei. Cinque cale di sabbia bianca si affacciano sul mare color smeraldo e sono circondate da natura incontaminata: ginepri, pini, lecci. L’accesso all’oasi è limitato, pertanto bisogna prenotare. La macchina si lascia nel parcheggio e una navetta accompagna i turisti su e giù. In bici e a piedi non ci sono limiti di accesso invece. Essendo una riserva protetta a numero chiuso, facile trovare aree della spiaggia quasi completamente vuoti dove si può respirare un po’ di pace e tranquillità.

Berchida. Poco più a nord dell’oasi di Bidderosa si trova Berchida, un’altra location marittima nella quale è possibile trovare pace e relax.
Per una come me, che arriva da una regione (la Liguria) dove di spiaggia libera ce n’è ben poca, Berchida, con i suoi 5km di dune e sabbia soffice, non può che prendere le sembianze di una specie di sogno. Il mare, inutile dirlo, è cristallino; intorno riposano ginepri secolari e macchia mediterranea. E riposano davvero, perché Berchida non sembra mai particolarmente affollata. Non ho potuto resistere alla tentazione di fare una foto dal mare verso la terraferma, per immortalare il nostro ombrellone solitario.
Vi è anche un’area archeologica che si affaccia sulla spiaggia, ovvero i resti dei nuraghi Conca Umosa e Paule e’ Luca. Con una rigenerante passeggiata è possibile invece raggiungere le dune di Capo Comino e s’Ena e sa Chitta.

Ma la vera meraviglia delle meraviglie della costa orientale sarda è il Golfo di Orosei…e nel prossimo articolo vi spiegherò come visitarlo!

(Dedico questo articolo ad Aligi, che possa riuscire a rimanere nella terra che ama)

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