La Valchiusella è una piccola valle piemontese dall’anima un po’ “selvaggia”.
Pur non essendo una meta interessata dal turismo massivo, offre una varietà di interessanti itinerari naturalistici, alcuni dei quali mostrano i segni della storia dell’uomo in questo impervio territorio.
Uno di questi è particolarmente ricco di suggestioni, di leggende tramandate oralmente e di tracce di culti pagani. Si tratta del Sentiero delle Anime, che parte dal comune di Traversella e raggiunge la località Piani di Cappia, a 1.345 metri di altitudine, attraversando boschi di betulle, castagni e noccioli.

Il Sentiero delle Anime deve il suo nome ad antiche tradizioni orali e sulla sua origine circolano diversi racconti dall’atmosfera cupa. Uno di questi parla della credenza secondo la quale lungo il percorso passassero le anime dei defunti e, proprio per questo motivo, i pastori non potessero sistemare in questa zona il bestiame.
Secondo un’altra leggenda, in questo luogo si recavano le persone anziane che, al termine della loro vita, decidevano di lasciarsi precipitare giù per le ripide rive.
Al di là di queste macabre storie popolari, sul Sentiero delle Anime sono state ritrovate numerose incisioni rupestri dal significato religioso, appartenenti alla cultura pagana e successivamente cristiana. Qualcuno aveva attribuito questi segni al passaggio dei guerrieri di antichi popoli locali, morti nel difendere le loro terre dai Romani.
Molto più probabilmente si tratta di simboli incisi nella roccia come atto di devozione verso la Madre Terra, ai quali si sono affiancati segni cruciformi attribuibili al periodo della cristianizzazione delle valli alpine. Il Sentiero delle Anime costituiva quindi una sorta di via sacra, che ancora mantiene vivo il suo fascino.
Questo percorso è stato scoperto negli anni ’70 da Bernardo Bovis e Riccardo Petitti e dal 1985 è stato attrezzato con numerosi e dettagliati pannelli informativi, che permettono di scoprire le numerose incisioni, a volte non ben visibili o nascoste dalla vegetazione. Bovis e Petitti consigliano di percorrerlo in giornate poco luminose o addirittura al tramonto, poiché i raggi radenti rendono più visibili i segni sulle rocce.
I petroglifi (incisioni nella roccia) che troviamo lungo questo suggestivo itinerario sono principalmente di tre tipi: oltre ai sopracitati cruciformi, ci sono le coppelle e gli antropomorfi. Le coppelle sono piccole incisioni semisferiche, a volte connesse da canaletti, utilizzate come simbolo solare, di fecondità e di buon augurio. Presumibilmente erano anche legate al culto dell’acqua e si trovano anche in altre zone del Canavese.
Gli antropomorfi sono omini stilizzati; alcuni sono rappresentati con braccia aperte e gambe divaricate, nella posizione dell’ “orante”, colui che prega.

Il Sentiero delle Anime si sviluppa parallelamente al Sentiero della Transumanza, dando la possibilità di percorrere un giro ad anello della durata di 3 ore e mezza con un dislivello di circa 600m (scarica la traccia). Tale itinerario è consigliabile in autunno e in primavera, quando i colori delle rispettive stagioni esplodono e rendono il paesaggio più bello. Lo sconsiglierei nelle giornate più calde, perché è per una buona parte esposto al sole.
Il rifugio Bruno Piazza, frequentato anche dagli amanti dell’arrampicata per la vicinanza a una palestra di roccia, è inoltre un ottimo punto di approdo culinario.
Per fare questo giro ad anello (Sentiero delle Anime all’andata, Sentiero della Transumanza al ritorno), si può lasciare l’auto in località Miniere di Traversella, si supera il ponte e si seguono le indicazioni per il Rifugio Bruno Piazza. Dalla Piazza Cavour si prende via Monte Marzo e in breve tempo ci si trova nel bosco. Il sentiero da seguire è il numero 729 e, una volta arrivati ad un bivio, si procede salendo sulle destra (andando a sinistra invece si imbocca quello della Transumanza). In mezz’oretta di salita si arriva al rifugio, da cui continua il sentiero inerpicandosi lungo il pendio selvaggio, che regala una bella vista sulla valle e le sue borgate. Il Sentiero delle Anime si conclude a Piani di Cappia, il punto più alto, dove si trovano delle case in pietra e una distesa erbosa che rappresenta un’ottima location per un pranzo al sacco.
Per chiudere l’anello si procede lungo il Sentiero della Transumanza, dapprima prendendo il sentiero numero 707 e poi, dopo aver ignorato il bivio per località Succinto, si prosegue seguendo il 730 che ci riporta al punto di partenza. Per la descrizione dettagliata dell’itinerario rimando ad altri siti ben noti di escursionismo, ma anche alla pagina di Visit Canavese, che descrive tutte le incisioni.
L’ideale per scoprire le incisioni rupestri e godere a pieno del paesaggio, come suggeriscono anche coloro che hanno riportato in vita questo sentiero, è percorrerlo in questo senso (prima Anime e poi Transumanza). Farlo al contrario è ovviamente possibile e come vantaggio ha che il giro si conclude proprio in prossimità del rifugio Bruno Piazza…e infatti io l’ho quasi sempre percorso al contrario! 🙂

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